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730/2014: le novità

mercoledì, 12 marzo 2014

730-2014Il periodo delle dichiarazioni sta per cominciare, e come sempre, ci sono delle novità rispetto all’anno precedente. L’Agenzia delle Entrate, con Provvedimento n. 34411 del 10 marzo 2014, ha integrato le istruzioni già pubblicate, con dei chiarimenti. Esaminiamo solo le variazioni più importanti.

730 senza sostituto d’imposta
La prerogativa del 730 è sempre stata quella che il contribuente doveva avere un sostituto d’imposta, sia Ente pensionistico che datore di lavoro. Da quest’anno, visto l’alto numero delle persone che hanno perduto il lavoro e che non vogliono perdere la celerità del “rimborso da 730″, è previsto già sul frontespizio una casella denominata “730 senza sostituto”, in questo caso, il modello 730 va presentato a un Caf-dipendenti o a un professionista abilitato e nel riquadro “Dati del sostituto d’imposta che effettuerà il conguaglio” va barrata la casella “Mod. 730 dipendenti senza sostituto”.

Abitazione principale
Nel 2013 qualche contribuente ha pagato l’IMU sulla prima casa (alloggi di lusso) ed altri hanno versato la c.d. Mini-IMU, in entrambi i casi, l’importo versato va inserito nella casella in corrispondenza dell’immobile.  Le nuove disposizioni, prevedono che  non sono dovute l’Irpef e le addizionali per le abitazioni principali e pertinenze per le quali era dovuta l’Imu per il 2013.



IL VISTO DI CONFORMITA’ PER CREDITI OLTRE I 15.000 EURO

lunedì, 3 marzo 2014

logo_trasparente newL’articolo 1, comma 574, della Legge 147/2013 (legge di Stabilità 2014), ha stabilito che il contribuente per utilizzare, sul mod. F24 in compensazione, un credito d’imposta superiore ai 15.000 euro, deve far apporre sulla dichiarazione (redditi – IRAP – 770), dalla quale emergono i crediti, il visto di conformità. Le imposte interessate sono: IRPEF, IRES, addizionali regionali e comunali, imposte sostitutive sul reddito, IRAP e ritenute d’acconto.

Telefisco – incontro tra Agenzia delle Entrate e stampa specializzata – ha chiarito che l’importo dei 15.000 euro, si riferisce ad ogni singola imposta e non ad ogni singola dichiarazione. Si era infatti posta la questione se il limite si riferisse a ciascuna imposta o alla somma dei crediti risultanti dalla dichiarazione. Come per il credito IVA, anche in questo caso l’obbligo del visto di conformità non dipende dall’entità del credito maturato in dichiarazione, ma dall’ammontare del relativo utilizzo fino alla data in cui lo stesso può essere utilizzato, ossia entro il termine di presentazione della dichiarazione dell’anno successivo.



IL CAOS FISCALE

martedì, 28 gennaio 2014

VirusVenerdì scorso, nel corso della trasmissione di RAI DUE Virus il contagio delle idee, Alessia Ballanti ha firmato un servizio, nel quale faceva il punto sul caos fiscale del 24 gennaio 2014: il giorno delle scadenze di TARES e Mini IMU.

In maniera brillante e sintetica, ha fatto una panoramica su CAF, POSTE e cittadini disorientati da scadenze e pagamenti sempre più pressanti. Io come consulente tributaria ho cercato di spiegare le problematiche.

Vi consiglio, per chi venerdì non ha visto la trasmissione, di ”cliccare” su questo link e vedere il servizio  Virus 24/01/2014



24 gennaio 2014: data infernale :-(

giovedì, 16 gennaio 2014

24 gennaioUna nuova data, rimarrà impressa nella memoria “fiscale” degli italiani: 24 gennaio 2014. Generalmente siamo abituati che le scadenze, sia di pagamenti che di dichiarazioni da presentare, coincidano con la fine del mese o con il fatidico “16″ del mese, ma quest’anno è sbocciato il 24 gennaio. I notiziari, nei loro bollettini quotidiani, ci imbottiscono di sigle di nuove tasse e di calcoli, a tal punto che alcuni contribuenti non riescono più a venirne a capo, ed anche noi consulenti, che abbiamo canali informativi più professionali, devo dire siamo in grande difficoltà :-(

Venerdì 24 gennaio è il termine ultimo per il pagamento della mini IMU. La prima cosa da spiegare ai contribuenti, è che dovranno provvedere al calcolo in maniera autonoma, cioè o manualmente o con i software online, oppure rivolgendosi ad un consulente/CAF. Non è scontata questa cosa, molta gente mi chiede “… ma il Comune non ti manda a casa l’importo con il bollettino..NO, siamo noi cittadini che dobbiamo prendere i dati e calcolare. In primis bisogna avere una casa propria di residenza, quindi controllare se il proprio comune nel 2013 ha alzato l’aliquota IMU prima casa dallo 0,4%, aliquota statale. A questo punto dopo aver moltiplicato la rendita catastale, prima per il 5%, quindi per il moltiplicatore 160, ed avere il valore catastale immobiliare ai fini IMU, bisogna fare un primo calcolo con l’aliquota maggiorata dal comune, quindi con l’aliquota statale, la differenza tra questi due calcoli costituisce la base di calcolo per la mini IMU: si paga il 40% del risultato. In entrambi i calcoli vanno sottratte le detrazioni: 200 euro quella base, e l’eventuale detrazione figli: 50 euro per ciascun ragazzo. Il tutto rapportato al numero dei proprietari e dei mesi di proprietà. Per chi ha un software non è difficile, ma esistono tante persone anziane o che non sono in grado di fare tutte queste operazioni….

Il 24 gennaio (è stata prorogata) scade anche la TARES tassa rifiuti e servizi indivisibili (!), questa la manda il comune, tramite l’azienda municipalizzata che gestisce il servizio. Forse dovrei dire la dovrebbe mandare, perchè ad oggi (la scadenza era proprio per oggi 16), molti cittadini non hanno ricevuto nulla! Non vi preoccupate (?) arriverà. Devo dire che io ho visto quella inviata dall’AMA del Comune di Roma, è così chiara che l’ho capita il giorno dopo… lo so, non sono particolarmente sveglia! Sono indicati due importi da pagare: uno per i servizi indivisibili ed uno a saldo della tariffa rifiuti. Questi importi, vanno versati in due modi diversi, il primo con l’F24 semplificato, l’altro con un MAV oppure se si ha la domiciliazione bancaria, verrà addebitato direttamente sul proprio conto. Il contribuente si chiede: ma non potevano farci pagare un solo importo e poi loro giravano la parte non di loro competenza! Delle volte penso che lo facciano apposta, a renderci difficili le cose. Per chi non fa i pagamenti online, vuol dire doppia fila (posta e banca) e doppie costi……



GESTIONE SEPARATA INPS 2014

mercoledì, 8 gennaio 2014

INPSSono passati pochi giorni dall’inizio dell’anno e già siamo sommersi di scadenze e balzelli da pagare! Esaminiamo oggi la gesione separata INPS.
Sono passati 20 anni, da quando è stata istituita questa gestioni, e dalle varie simulazioni risultano degli importi molto bassi, per coloro che intendessero mettersi in pensione con la scadenza del ventennale. Vediamo cosa cambia nel 2014. I co.co.pro. (collaboratori a progetto) vedono salire l’aliquota da 27,72% a 28,72%, questo aumento è importante, perchè i collaboratori per vedere accreditato un anno di anzianità ai fini della pensione, avranno un “traguardo” più alto da raggiungere. Infatti l’INPS ha stabilito dei minimi contributivi da raggiungere per avere accreditato l’anno completo. Nel 2013 dovevi aver avuto versamenti per 4.257 euro, per vederti riconosciuto 1 anno ai fini pensionistici, che voleva dire aver guadagnato 15.357 euro/annui, cioè 1.280 euro/mese. Ora con questa nuova aliquota (28,72%), nel 2014 il reddito minimo annuo da raggiungere sarà 15.540 euro, ma si incasserà di meno. Si ricorda che se si guadagna di meno, e si versano di conseguenza meno contributi, l’INPS rapporta i versamenti con i periodi da accreditare. Esempio se si guadagnano 650 euro, bisognerà lavorare due anni per vedersi accreditato un anno! Nel caso dei co.co.pro. il versamento è sostenuto per 2/3 dal datore di lavoro e per 1/3 dal collaboratore.

Lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata. L’obiettivo fissato dall’ente è l’aliquota del 33%, che si dovrebbe raggiungere nel 2018, ma che obiettivamente è una follia! I professionisti che hanno una loro cassa di riferimento (avvocati, medici, architetti, ecc.) hanno aliquote che variano tra il 10 ed 15%, pensare che un professionista che ha un reddito di 20.000 euro/annui, possa arrivare a versare 6.600 euro all’INPS, per poi “raccogliere” una misera pensione, è veramente un “furto” autorizzato. Oggi però, dobbiamo “festeggiare”, che anche per il 2014 non è stata variata l’aliquota del 27,72%, che ormai ci accompagna dal 2012. Il lavoratore autonomo addebita al suo cliente un 4%, mentre il 23,72% lo deve sostenere in proprio. Vedono salire al 22,00% la loro aliquota, quei lavoratori che sono già in pensione o che hanno un’altra tutela pensionistica, che fino al 2013, versavano “solo” il 20,00%.

Dal 2015 – se non avvengono variazioni – l’aliquota della gestione separata, salirà al 30,72%!



BUONE FESTE

mercoledì, 25 dicembre 2013

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